Vendere online all’estero

In molti scelgono di ampliare il loro business e aumentare il loro flusso di vendite aprendosi al commercio online all’estero. Vendere online all’estero è una decisione che può portare a migliorare i propri profitti, aumentando di conseguenza il numero di persone interessate a fare un acquisto sul proprio e-commerce. Vediamo nel dettaglio però come funziona l’apertura di un e-commerce all’estero.

Come aprire un e-commerce all’estero

L’apertura di un e-commerce al commercio estero può essere un’ottima idea di business. Prima di barcamenarsi in questa nuova avventura è giusto però verificare le possibilità di vendita dei propri prodotti online a una clientela fuori dall’Italia. Se le possibilità di vendita ti sembrano buone, allora puoi iniziare a selezionare i paesi ai quali vuoi aprire il tuo e-commerce.

Sicuramente, la scelta migliore è mantenere la propria attività incentrata sul commercio online in Europa. Infatti, grazie alle leggi in vigore sul mercato libero in Europa, non ci sono particolari leggi che impediscono o bloccano il commercio diretto di prodotti online dall’Italia a un altro paese dell’Unione Europea.

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Questo vuol dire che puoi continuare a mantenere la tua attività in Italia, e semplicemente vendere e spedire i tuoi prodotti anche in un altro paese europeo. In questo caso, la cosa più difficile è riuscire a posizionarsi e farsi trovare dai clienti esteri. Per aprire un e-commerce in Francia, Inghilterra, Germania o Spagna, dovrai tradurre correttamente ogni pagina del sito creando una piattaforma per il commercio elettronico multilingua.

Una volta fatta la traduzione delle varie pagine e dei prodotti, devi lavorare al posizionamento SEO sui motori di ricerca online. In questo caso, affidandoti a degli esperti SEO potrai raggiungere una posizione tra le prime pagine sui Google di ogni nazione. Ottenendo così la possibilità di aumentare il tuo pubblico e vendere un maggior numero di prodotti online.

Se vuoi commerciare al di fuori dell’Europa, la questione diventa molto più complessa. Ad esempio, in Russia non si possono commerciare prodotti esteri se non si ha un server locato nella nazione. Se vuoi aprire il tuo e-commerce agli Stati Uniti o all’Australia devi considerare non solo le leggi vigenti in questo paese sul commercio elettronico, ma dovrai addebitare ai tuoi clienti i costi doganali.

Inoltre, fuori dall’Europa alcuni prodotti potrebbero essere bloccati alla dogana e non raggiungere mai i clienti. Quindi per vendere fuori dall’UE dovrai avvalerti di un ottimo consulente finanziario e molto probabilmente effettuare degli investimenti onerosi. In Europa invece grazie agli accordi vigenti sarà molto più semplice avviare un e-commerce all’estero mantenendo il proprio reparto logistico e amministrativo in Italia.

Vendere all’estero prodotti italiani

Una delle ragioni migliori di aprire il proprio e-commerce al mercato estero è la possibilità di offrire un prodotto non presente in quel paese, o comunque più difficile da reperire. Per questo motivo vendere all’estero prodotti italiani ad altre imprese oppure a privati, può essere un’idea vincente per l’ampliamento del proprio business.

Per vendere al meglio all’estero prodotti italiani, bisogna innanzi tutto attivare una strategia di export che preveda: analisi della concorrenza, valutazione della richiesta all’estero, verifica del paese o dei paesi che offrono maggiori possibilità di vendita, tradizione del sito nella lingua del paese di destinazione.

Essere presente online: non basta avere un sito tradotto nella lingua del paese nel quale si vogliono esportare prodotti italiani. È necessario anche lavorare alla propria presenza online.

Quindi bisogna attuare strategie di Social Media Marketing, SEO per il posizionamento sui motori di ricerca, link building per aumentare la propria popolarità all’estero.

Gestione della clientela: per vendere al meglio all’estero prodotti italiani, bisogna anche essere in grado di offrire un buon servizio clienti. Quindi avrai bisogno di qualcuno in grado di conversare nelle varie lingue previste nel paese dove hai ampliato la tua attività per aiutare i clienti e gli utenti nell’acquisto dei prodotti.

Logistica: per vendere i prodotti italiani all’estero dovrai anche gestire al meglio la logistica. Quindi effettua delle analisi per comprendere quali sono le migliori aziende per il trasporto di prodotti all’estero. O valuta l’apertura di un magazzino direttamente nel paese estero in cui vuoi vendere i prodotti (anche se in questo caso dovrai avviare delle pratiche per l’apertura della sede logistica all’estero).

Si può vendere all’estero?

Una domanda che spesso ci si pone è: si può vendere all’estero? Come accennato in Europa è possibile commerciare beni e prodotti dall’Italia senza particolari restrizioni. Quando invece si vuole aprire il proprio business a paesi al di fuori dell’unione europea devi considerare alcune limitazioni, come: imposizioni doganali, normative sui diritti dei consumatori, prodotti commercializzabili o meno, fisco e leggi sulle importazioni.

In Europa, come già segnalato, il commercio elettronico e la vendita all’estero sono tutelate dalle stesse normative. Come ad esempio: la Direttiva UE 31 del 2000 che regola le transazioni online su tutto il territorio dell’Unione Europea; la direttiva Geo Blocking che prevede che i consumatori godano degli stessi diritti in tutti i paesi dell’Unione Europea senza discriminazioni tra Stati, il GDPR che prevede un’unica normativa per il trattamento dei dati personali e l’impiego dei Cookie.

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Vendere all’estero iva

Una delle cose più complesse in materia di vendita dei prodotti all’estero è sicuramente l’applicazione o meno dell’imposta sul valore aggiunto, ossia l’IVA. Per quanto riguarda questa imposta nei paesi che sono al di fuori dell’Unione Europea tutte le operazioni sono esenti dall’IVA come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 1972 n.633. Questo vale anche per il commercio elettronico. Secondo questa legge sarà il cliente che riceve un prodotto dall’estero a dover pagare alla dogana gli eventuali dazi previsti.

Per quanto riguarda la vendita di prodotti verso i paesi dell’Unione Europea, le cose sono molto più complesse in materia di calcolo. In quanto, gli importi non sono imponibili se il cliente è possessore di Partita IVA. Questo vuol dire che nel commercio online e non B2B non c’è applicazione dell’IVA. Invece, per quanto riguarda la vendita al dettaglio, B2C, il calcolo dipende dal paese di vendita. Infatti, per la vendita al consumatore si applica l’IVA del paese europeo di destinazione e non di quello d’invio.

Marketplace estero

Oggi in Italia esistono diversi marketplace che offrono la possibilità di vendere i propri prodotti all’estero. Ma come funziona un marketplace estero? Un marketplace prevede l’adesione a una piattaforma di vendita diretta al consumatore da parte del venditore. Sui marketplace il venditore può usare la popolarità del marketplace per vendere i suoi prodotti in Italia e all’estero. In questo caso, si occuperà sia della logistica sia della fatturazione il marketplace.

Mentre il venditore si appoggerà su questo canale di vendita pagando una commissione che può andare da un minimo del 5% sino a più del 20%. Inoltre, alcuni marketplace prevedono anche il pagamento di un canone mensile per ospitare il venditore sulla loro piattaforma di vendita online in Italia e all’estero.

Vendita tra privati all’estero

La vendita di prodotti o servizi tra privati all’estero è possibile anche senza avere una partita IVA fino a un limite fissato entro i 5 mila euro di guadagno netto. La vendita tra privati all’estero nell’Unione Europea non prevede alcun pagamento dell’IVA, ma basta procedere alla spedizione del prodotto dopo aver ricevuto il pagamento. Per quanto riguarda invece la vendita tra privati oltre i confini europei sarà colui che riceve il pacco a dover pagare i costi previsti dalla dogana.

Per la vendita tra privati all’estero online, sicuramente la cosa migliore è appoggiarsi a marketplace come Ebay, Amazon o a piattaforme di annunci che permettono di pubblicizzare il prodotto che si sta vendendo. Naturalmente, la vendita tra privati all’estero è limitata in termini di spedizioni e di guadagni. Per la vendita mediante un e-commerce a privati bisogna naturalmente essere in possesso di una Partita IVA in Italia. Successivamente sarà necessario far pagare il cliente estero applicando l’IVA del paese di riferimento. Alla fine dell’anno, tutta l’IVA che viene incassata dal paese estero dev’essere pagata allo Stato nel quale si effettuata la vendita attraverso la compilazione del MOSS.

Vendere su marketplace all’estero

Il fatturato delle vendite online nel corso degli ultimi anni è aumentato sempre più, superando i 30 milioni di euro. Buona parte delle vendite online all’estero oltre che da e-commerce privati deriva dall’uso dei marketplace. Tra i principali marketplace online ci sono Amazon, Ebay e Etsy il loro impiego a livello internazionale li rende leader nel settore della vendita online. Questi sono così conosciuti che tutti i venditori associati hanno la possibilità di accedere a una clientela molto ampia.

Tra i principali rivenditori che usano i marketplace ci sono quelli nel settore degli elettrodomestici di consumo, editoria e moda. Vendere su marketplace estero dunque sta diventando uno strumento strategico per tutte le aziende italiane che non vogliono aprire un loro e-commerce, possono usare per espandere all’estero la vendita dei loro prodotti.

App per vendere all’estero

Esistono diverse applicazioni per vendere all’estero. Le principali a livello globale sono Amazon, Etzy, Fruugo e eBay. Mentre per il mercato statunitense le applicazioni per la vendita all’estero più usate sono Sears, Newegg e Jet.

In Asia le principali sono Kaola, JD e Rakuten. Infine, per il mercato europeo ci sono marketplace e app per vendere online come: Spartoo, Flubit, Otto, ManoMano e CDiscount.

Vendere in Francia

Se sei interessato a vendere online in Francia, consulta il nostro articolo guida dedicato

Vendere in Germania

Per sapere tutto quello che serve per vendere online in Germania consulta il nostro articolo dedicato

Vendere in Spagna

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Vendere in Uk

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