Intelligenza artificiale: tutto quello che c’è da sapere su Google LaMDA
L’ultima innovazione tecnologica di casa Google si chiama LaMDA e mira a far parlare i sistemi Android come gli esseri umani in maniera (finora) davvero unica. Affinché una macchina possa essere considerata un’amica, deve avere la capacità di comunicare in modo simile a quello umano.
Fino a poco tempo fa, Google Assistant utilizzava il suono che ricorda una voce robotica che annuncia i risultati della ricerca. Con il modello linguistico per le applicazioni di dialogo (LaMDA), l’Assistente Google sarà in grado di mettere in pratica conversazioni coinvolgenti con gli esseri umani in modo naturale e su un’ampia gamma di argomenti.
Google sta cercando di rendere le conversazioni più coinvolgenti.
In un post ufficiale Big-G ha affermato che l’intera idea che circonda LaMDA è quella di replicare le conversazioni umane. In poche parole si concentra sull’avere chiacchierate simili a quelle umane, sfruttando l’intelligenza artificiale per prevedere ciò di cui gli utenti hanno bisogno e assisterli.
Insomma, non sconvolgiamoci se tra poco riusciremo ad avere un dibattito con l’assistente Google, proprio come se stessimo interagendo con un amico, commentando un programma televisivo o iniziando una discussione sul paese in cui è stato girato lo spettacolo, passando poi alla migliore cucina tradizionale di quella regione.
Cos’è Google LaMDA
Le capacità di conversazione di LaMDA sono ancora un progetto in corso e si prevede che si evolvano nei prossimi anni. Come molti modelli linguistici recenti, inclusi BERT e GPT-3, LaMDA è basato su Transformer, un’architettura di rete neurale che Google Research ha inventato e reso open source nel 2017.
L’architettura precedente creava un modello che addestrava l’IA a leggere le parole, prestare attenzione alla relazione di queste e prevedere i termini che seguiranno. Tuttavia, LaMDA è abbastanza diverso, perché in pratica si allena al dialogo. Qualunque cosa di cui si sta parlando, l’obiettivo di LaMDA è “pensare” prima di riprodurre.
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Come abbiamo già detto, LaMDA è addestrato al dialogo, proprio come il suo predecessore, Meena, un’altra tecnologia conversazionale che Google ha presentato nel 2020. Meena ha dimostrato che i chatbot possono parlare praticamente di qualsiasi cosa. È stato ideato per ridurre al minimo un parametro chiamato “perplessità”, un indicatore che misura le prestazioni attraverso la Teoria dell’Informazione per valutare i modelli NLU (Natural Language Understanding), confrontando le capacità previsionali di questi ultimi.
Per ogni novità che si introduce, ha seguito un cambiamento. Grazie a questa nuova tecnologia, l’assistente Google avrà delle capacità mai viste prima. Se una query è complessa, la risposta o la soluzione potrebbe trovarsi nel mezzo di un articolo di mille parole su un sito web. 
